Eugenio Montale Il sogno del prigioniero

Eugenio Montale Il sogno del prigioniero, In tempi grevi come questi, dove impazza una guerra che coinvolge un mondo intero, bisogna fermarsi un momento per riflettere leggendo alcuni poeti che hanno scritto contro la guerra quali Umberto Saba, Clemente Rebora, Giuseppe Ungaretti e tanti altri, che hanno trasmesso al lettore emozioni fortissime con le loro parole, anche Eugenio Montale ha scritto una poesia contro la guerra e la postiamo perché è giusto meditare su queste strofe e capire il male che sta percorrendo la terra intera, non imparando nulla dal passato!

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Il sogno del prigioniero 

Albe e notti qui variano per pochi segni.
Lo zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d’aria polare,
l’occhio del capo guardia dallo spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolìo dalle cave, girarrosti
veri o supposti – ma la paglia è oro,
la lanterna vinosa è focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

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La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
può salvarsi da questo sterminio d’oche,
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d’altri, afferra il mestolo
anzi che terminare nel pâté
destinato agl’Iddii pestilenziali.

Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull’impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
scironate all’aurora dai torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo e il minuto

e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se sarò al festino
farcitore o farcito. L’attesa é lunga,
il mio sogno di te non e finito.

di EUGENIO MONTALE

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Che le guerre non esistano più! Non è mai il popolo a volerle, mai!

Foto da Pixabay