Ciò significa una cosa sola, che il cittadino non è più ignaro sull’economia italiana, si informa e legge e capisce bene quando è ora di tirare i remi in barca e risparmiare all’osso, quindi il potere d”acquisto frena in modo significativo riducendo spese superflue e anche nel vitto si cerca non più la quantità ma la qualità, risparmiando il più possibile venendo a mancare la fiducia nelle istituzioni, non c’è da stupirsi i dati Istat parlano molto chiaro; in aprile import-export si è verificato un calo netto per il made in Italy e le previsioni ottimistiche del premier Renzi sono proprie sconfessate dai dati pervenuti dall’Istituto di statistica, inoltre nel prossimi mesi si avranno i ribassi dei listini industriali la cui conseguenza è l’allineamento della dinamica dei prezzi molto debole.<
Ricordiamo che in Italia abbiamo una marea di disoccupati, specialmente giovani che vivono ancora in famiglia e dove i nonni pensionati sopperiscono anche per le famiglie dei figli sposati e senza lavoro, una situazione che si sta allargando a macchia d’olio e non saranno le previsioni ottimistiche di un Renzi preoccupato solo per la sua immagine mediatica ed europea a risollevare queste situazioni ma una giusta riconversione con riforme appropriate sia nel mondo del lavoro sia nel tema previdenziale, il cittadino italiano ha capito finalmente che la fiducia si pone a persone serie che abbiano a cuore l’interesse della comunità tutta e non solo ai privilegiati e all’Unione Europea e come disse qualcuno si sottolinea la frase: meglio essere la Svizzera del Terzo Mondo che il Terzo Mondo dell’Europa!
Fonte: Today