Joe Biden guerrafondaio americano

Joe Biden guerrafondaio americano. Il presidente degli States, Joe Biden, ha trasmesso una immagine poco simpatica nell’affermare che Washington userebbe la forza per difendere Taiwan, sulla diatriba del Pacifico, e che unitamente ad altri paesi farà in modo che la Cina non invada per nessun motivo Taiwan, la pronta risposta cinese non si è fatta attendere, praticamente fra le righe Pechino, attraverso il Ministero degli Esteri, ha risposto che l’America si faccia da parte e non si intrometta in situazioni che non la riguardano, minacciando di non ”sottovalutare la determinazione” della Cina.

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Insomma non basta un Putin, crocifisso da ogni nazione quale guerrafondaio, ora ci si mette pure il Presidente americano a emularlo, la via della diplomazia non esiste quindi più? Oggi si evince che si passa direttamente ai fatti senza avere il buon senso di un ragionamento, di un accordo, di evitare stragi e genocidi (e l’America di genocidi ne ha fatti abbastanza vedi Hiroshima, Nagasaki, Vietnam, Laos, Cambogia!), fra i potenti esiste solo il braccio di ferro per avere la supremazia?

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Significativo il botta e risposta tra Biden e un cronista su Taiwan:

«Lei non ha voluto un coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, per ragioni ovvie», ha chiesto a Biden un cronista. «Sarebbe pronto a un coinvolgimento militare diretto per difendere Taiwan, se la situazione lo richiedesse?»
«Sì», ha risposto Biden.
«Lo è?», ha chiesto di nuovo il giornalista.
«Questo è l’impegno che abbiamo preso», ha confermato Biden.
(Fonte: Corriere della Sera)

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Quindi che differenza passa tra Putin e Biden? Il primo ha solo intenzione di difendere i confini della sua amata Russia dalla occidentalizzazione evitando che le origini e le tradizioni siano spazzate via dal consumismo e dalla tecnologia avanzata, il secondo invece interferisce in affari propri che non lo riguardano e in effetti le dichiarazioni di Biden ha esterrefatto i membri dello staff presidenziale che hanno cercato di arginare le sue affermazione dichiarando che non c’è nessun cambiamento di ”dottrina”.

Ma quale sarebbe la ”dottrina” invece del Presidente Biden? E qui si trae uno stralcio dall’articolo del Corriere della Sera scritto da Davide Casati e Viviana Mazza:

”Ambiguità strategica

La politica di Washington nei confronti di Taiwan è caratterizzata dalla cosiddetta ”Dottrina dell’ambiguità strategica”: armare l’alleato (senza riconoscerlo come governo sovrano), inviare la sua flotta a mostrare la bandiera nello Stretto di Taiwan, ma senza dire esplicitamente se gli Stati Uniti scenderebbero in guerra per resistere all’invasione. La strategia è finalizzata a evitare che Taiwan si dichiari indipendente — il che provocherebbe quasi sicuramente un attacco cinese — e a disincentivare nel frattempo un intervento di Pechino. Non è la prima volta che il presidente fa dichiarazioni meno caute dei suoi predecessori su Taiwan: lo scorso ottobre, aveva dichiarato che gli Stati Uniti proteggeranno l’alleato contro un attacco cinese, e dopo il suo intervento la Casa Bianca dichiarò subito dopo che la strategia non era cambiata.”

Quindi la finalità ultima del Presidente Biden scriviamolo chiaro e netto è quello d’incrementare la produzione degli stabilimenti che producono armi e far guadagnare palate di dollari non solo ai grandi top manager di queste industrie ma anche foraggiare le casse dello Stato americano!

Eviti il Presidente Biden di scagliarsi contro Putin, almeno il premier russo ha dato una parvenza d’ideologia alla guerra con l’Ucraina, mentre lui d’ideologie non ne ha proprio se non quella del dio quattrino e la sua missione appare proprio quella di vendere armi a chi le voglia acquistare per uccidere, massacrare, quindi da condannare sotto ogni forma! E di gente come Biden il mondo non ne ha bisogno, gente come lui deve restarsene a casa e leggere le notizie sui quotidiani!

Fonte: Corriere della Sera

Foto di Biografieonline