Pensioni Cgil Maurizio Landini lancia proposta Quota 62

Pensioni Cgil Maurizio Landini lancia proposta Quota 62

Maurizio Landini, segretario della Cgil, discute sulla riforma pensioni,  sottolineando che la Quota 100 discrimina le donne spiegando chiaramente che non sono per niente tutelate da questo provvedimento e che dovrebbero avere un accesso alla pensione con condizioni migliori.

‘E’ un provvedimento che introduce discriminazioni per le donne che vanno tutelate e che devono poter avere condizioni migliori di accesso alla pensione”, spiega Maurizio Landini, il segretario della Cgil pensa a una riforma strutturale. E lancia una sorta di Quota 62 pensioni: “Chi fa lavori pesanti ed ha un’aspettativa di vita inferiore deve andare prima in pensione prima. Punto.’

Landini spiega che chi “arriva a 62 anni deve poter andare in pensione a prescindere da quanti contributi ha, ricevendo in base a quanto ha versato’.

Dopo l’iniqua Legge Fornero, troppe parole si sono spese, molte battaglie perse e alcune vinte come Quota 100, altre procrastinate in tempi futuri, ciò che si rileva e non si può accettare che,  basandosi sui calcoli, lavoratori dovrebbero andare in pensioni dopo i 72 anni.

Vi riportiamo uno stralcio dell’articolo apparso su Affari Italiani 

Non solo Quota 100 pensioniApe Social e Opzione Donna. Secondo quanto riporta il Corriere Economia “nel 2021 continueremo ad andare in pensione con le attuali regole” e “in attesa del Decreto Ministeriale e basandoci sui dati Istat, avevamo invece ipotizzato l’aumento di un mese.

Ma proprio mentre eravamo in stampa è circolata la notizia che il Ministero dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro, avrebbe adottato un calcolo più conservativo. Una questione di decimali, come vedremo più avanti.

 Quello che è certo è che per chi oggi ha 30 anni, l’uscita dal mondo del lavoro potrebbe arrivare sette mesi dopo il 72° compleanno: significa oltre cinque anni e mezzo di attività in più rispetto ai requisiti previsti dalla normativa vigente.

Tutto dipende dall’evoluzione delle aspettative di vita. Se aumenteranno poco, lo stesso 30 enne riceverà il primo assegno dell’Inps a 68 anni e 7 mesi. Equivarrebbe, comunque, a 19 mesi in più di «fatica», rispetto a chi matura i requisiti oggi.’

E dove sarebbe la qualità di vita dopo i 72 anni?

Quota62, sarebbe la proposta di Landini, una proposta che darebbe spazio ad una meritata vecchiaia dopo una vita di lavoro, una età in grado ancora di di godersi i vari piaceri della vita, facendo magari i nonni e aiutando i figli ad allevare i nipoti, viaggiare ed avere altri interessi, una qualità di vita certamente migliore dei 72 anni prevista dalle leggi correnti.

Tenendo presente che Quota100 andrà in esaurimento, Guglielmo Loy, presidente del Comitato di indirizzo e vigilanza Inps nazionale, parla della forma di pensionamento anticipato introdotta dal governo Lega-M5S. “Non si cambia un sistema pensionistico ogni anno. Quota 100 va rivista. Le donne sono state massacrate dagli ultimi provvedimenti pensionistici, dalla Fornero e anche da Quota 100 che ha premiato i maschi, il pubblico impiego e il nord Italia”.

Per Guglielmo Loy con quota 100 pensioni “è rimasta scoperta un’intera fascia di popolazione che non può accedere ai 38 anni di contributi. A queste persone va data una risposta con strumenti di flessibilità di uscita diversi dagli attuali”. “Il tema della flessibilità di uscita c’è – aggiunge Loy -, non tutti i lavori sono uguali, non tutti possono permettersi di arrivare con 42 anni di contributi a 63-64 anni. Ci sono lavori disagevoli, ci sono disoccupati a 63 anni che non hanno i loro anni di contribuzione e che rischiano di dover aspettare i 67 anni. A questa gente va data una risposta’

Risposte che, al momento attuale, ovviamente non saranno date, considerando gli ultimi avvenimenti che tutti sanno, vedi ex Ilva, il disastro di Venezia e Matera per il maltempo, si vedrà nel prossimo anno quali battaglie ingaggiare per avere una vecchiaia fatta di serenità e non di lavoro come prospetta la legge Fornero, nonostante tutte le variazioni fatte, che rimane comunque un caposaldo per il Governo!

Si spera che i sindacati, tutti uniti, sappiano essere al fianco di chi opera e sostiene questa Italia massacrata, con il loro lavoro e che sappiano difendere gli interessi del popolo come facevano i sindacati di una volta, che non perdano l’anima di chi sa combattere e lottare per una vita migliore per tutti, gli strumenti ci sono, basta usarli contro la casta che continua ad esserci nonostante tutto!

GIBELLATO ARIELLA