Principe Harry il coraggio della solitudine. Spenti i riflettori sull’evento sfarzoso, principesco dell’incoronazione di Carlo III e della moglie Camilla, spenti i clamori, le critiche, le manifestazioni per quanto riguarda la coreografia ricchissima e delle persone più in vista sulla crosta terrestre, rimane una considerazione da fare, il Principe Harry ha avuto il coraggio della solitudine nel presentarsi da solo, emarginato dalla famiglia reale ha percorso quei passi con dignità e con il sorriso sulle labbra, sotto lo sguardo degli intervenuti, magari anche delle parole sussurrate a voce piana, per non farsi sentire.
Ha lasciato a casa la moglie Meghan con i figli, ha fatto solo un atto di pura presenza ed è stato la prima volta recarsi in Inghilterra dopo l’uscita del suo libro dal titolo molto significativo, Spare, non è intervenuto al ricevimento che si è dato e ha preferito prendere il primo aereo per Los Angeles per festeggiare il compleanno del piccolo Archie insieme a tuttala sua famiglia.
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Harry principe ribelle che ha seguito le orme della sua indimenticabile e amatissima mamma, Lady Diana, che non ha voluto sottostare alle regole e al rigido protocollo reale, ha voltato le spalle a determinati privilegi che il suo rango le aveva dato dalla nascita, ha preferito seguire il suo cuore sposando una donna non gradita alla corte reale, sapeva il principe Harry che andava incontro a una solitudine all’interno della sua famiglia natale, l’emarginazione diventando la ”pecora nera”, e, come la mamma, ha preferito abbandonare il castello e trasferirsi addirittura in America.
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In quei 30 passi da solo, sotto gli sguardi di tutti, avrà forse pensato alla sua mamma che avrebbe dovuto trovarsi al posto di Camilla? Quale melanconico pensiero ha avuto osservando gli orecchini indossati dalla cognata Kate Middleton, orecchini con perle e diamanti appartenuti alla principessa Diana? Tutto l’evento ha riportato alla mente ricordi drammatici della mamma al principe Harry?
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L’ingresso del Principe Harry è stato il più monitorato perché, nonostante il cerimonial ha riservato un passaggio d’onore – l’ultimo – fra i membri di casa Windsor non attivi o non più attivi in compiti di rappresentanza ufficiale della dinastia, lui ha dimostrato il coraggio della solitudine, ha dimostrato al mondo intero che seguire il suo cuore piuttosto che le rigide regole e il protocollo reale, che la sua personalità, il suo essere ”diverso” dai membri reali, l’incommensurabile valore della libertà che lui agognava, liberandosi di catene che più non sopportava!
GIBELLATO ARIELLA
Foto di gazzetta.it