Cocco Bill creato da Benito Jacovitti compare sul 1° numero de “Il Giorno dei Ragazzi” il 28 marzo 1957

Cocco Bill creato da Benito Jacovitti compare sul 1° numero de “Il Giorno dei Ragazzi” il 28 marzo 1957. Creato da Benito Jacovitti, Cocco Bill è un personaggio dei fumetti che è diventato protagonista anche di diversi caroselli animati, oltre che di una serie animata.

La sua nascita può essere fatta risalire al 28 marzo del 1957: quel giorno, infatti, comparve per la prima volta sul primo numero de “Il Giorno dei Ragazzi“, il supplemento del quotidiano “Il Giorno” che veniva distribuito il giovedì gratuitamente.

Cocco Bill è un pistolero, un cowboy di provata integrità morale, costantemente impegnato a difendere la legge: la sua peculiarità è l’amore per la camomilla, che beve al posto del tradizionale whisky quando si reca nei saloon. Altra stranezza che lo contraddistingue è il suo cavallo, dal nome particolare Trottalemme.

Cocco Bill agisce in un Far West molto lontano dal vero, assurdo e idealizzato, anche se sono presenti tutti gli stereotipi classici, dalle diligenze agli indiani, dai banditi agli sceriffi: stereotipi che, però, sono rivisitati e reinterpretati in chiave scorretta. Non ci sono dei nemici fissi o degli antagonisti che si ripetono, così come non ci sono comprimari, a parte Trottalemme: le sole figure che compaiono, seppure sporadicamente, sono quelle di Osusanna Ailoviù, una spasimante il cui amore non è ricambiato, e i sette Kuknass Brothers, temibili nemici, oltre a Bunz Barabunz. Anche gli indiani Ciriuàcchi, così come i Piedi Neri, fanno capolino in più di un’occasione: si tratta di nativi americani dal linguaggio strano, che può sembrare simile al napoletano.

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Cocco Bill nella maggior parte delle storie si trova a far fronte a un gruppo di malviventi a capo dei quali c’è una figura losca e malvagia, chiamata alla resa dei conti alla fine degli episodi. In effetti, il Far West in cui si muove il nostro protagonista è una sorta di cocktail di tutti gli elementi che fanno parte dell’immaginario collettivo dei fumetti e dei film western (fino agli anni Cinquanta): non è un caso che ricorrano spesso gli sceriffi, sempre imbranati nonostante i loro modi aggressivi.

Tra gli altri elementi tipici si segnalano le risse nei saloon, i tentativi di linciaggio e gli assalti alle diligenze. A disposizione di Cocco Bill ci sono le pistole, armi con le quali è in grado di sfoggiare e dare vita a prodezze eccezionali: così, a colpi di revolver il cowboy può addirittura cucinare una quaglia di grosse dimensioni, oppure spegnere le micce dei candelotti di dinamite che vengono gettati dai banditi.

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Ancora, Cocco Bill sa lanciare una pistola in aria e con un’altra pistola sparare in direzione del grilletto della prima, in modo che questa spari a sua volta e colpisca i nemici. L’abilità con le pistole è uno dei tratti in comune tra Cocco Bill e Lucky Luke, il quale ha anche un cavallo parlante di colore bianco (proprio come Cocco); le somiglianze tra i due personaggi riguardano anche il desiderio di difendere la legge (ma questo è quasi normale per un cowboy) e la vita da scapolo, con un rapporto complicato nei confronti del genere femminile.

La sua celeberrima frase ricorrente è “Mondo pistola!”

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Cocco Bill è un personaggio buffo, ma anche violento: egli, infatti, non si limita a privare i nemici delle armi, ma arriva a ucciderli. A questo proposito, in occasione di un’intervista concessa al “Corriere della Sera” nei primi anni Novanta Jacovitti si difese sottolineando che non poteva certo essere considerata violenza quella che rappresentava un nemico che, dopo essere stato ucciso, compiva delle capriole e dopo essere entrato nella cassa da morto camminava nella bara con i piedi e le mani che spuntavano fuori.

Cocco Bill, d’altro canto, non può non essere violento, visto che il West viene rappresentato in maniera stereotipata, e quindi stereotipata deve essere anche la violenza: insomma, la regola che domina è la legge del più forte. Il risultato, in ogni caso, non fa certo paura, e anzi è molto comico e divertente; tutto, infatti, è assolutamente iperbolico: può capitare che Cocco Bill, mentre è intento a bere una camomilla all’interno di un saloon, venga preso in giro, e per tutta risposta sfoderi un pugno tale da rompere tutti i denti di chi ha osato importunarlo.

La violenza, quindi, viene edulcorata sotto forma di gag: in questo caso, per esempio, i denti rotti volano in aria e cadono come gocce di pioggia, al punto che il malcapitato è costretto a ripararsi con un ombrello.

A cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, Cocco Bill è diventato anche un cartone animato.

Fonte: biografieonline.it

Foto di stile.it

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