Europarlamento strappa la bandiera del Comunismo

Europarlamento strappa la bandiera del Comunismo

Un grande e grave dibattito si sta svolgendo in questi giorni su una mozione votata dall’Europarlamento,  che ha approvato una mozione rinnegando, approvandola,  l’ideologia comunista, l’Europarlamento strappa la bandiera del Comunismo, una bandiera che ha portato nel 1968 grandi innovazioni in Italia, rinnegando figure quali Sandro Pertini,  Enrico Berlinguer. Luciano Lama, per citarne alcuni.

Le motivazioni

Di seguito le motivazioni che hanno portato a questa decisione: ‘si sottolinea che la Seconda guerra mondiale è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti”; si “ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità, e si rammenta l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista”; si “condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari”; si esprime “inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali” ricordando che “alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti’.

Europarlamento strappa la bandiera del Comunismo

Prescindendo dal fatto che ogni Nazione al mondo ha i propri scheletri negli armadi e non sono pochi, forse l’Europarlamento ha dimenticato il fascismo, e ciò che ha fatto in Albania oltre che nel suolo italiano, anch’esso regime totalitario, ha dimenticato che non solo il comunismo e il nazismo hanno sulla coscienza milioni di morti.

Critiche e difese

Voci si levano a contrapporre questa distorsione storica: ‘Comunismo e nazismo sono stati posti sullo stesso piano. Una falsificazione ignobile quella della risoluzione votata dal Parlamento europeo. Come è ignobile che a votarla siano stati tanti sedicenti democratici nostrani”, insorgono Francesco Laforgia e Luca Pastorino, rispettivamente senatore e deputato di Liberi e Uguali. “Queste distorsioni – aggiungono – sono una pericolosa rilettura che finisce per sdoganare ideologie neo-fasciste”.

Il deputato Nicola Fratoianni insorge: ‘Ignoranza o malafede? Delle due l’una. La risoluzione votata dal Parlamento europeo nei giorni scorsi che equipara nazismo, fascismo e comunismo e che attribuisce al patto Ribbentrop-Molotov l’inizio della seconda guerra mondiale, non può avere alcuna altra radice’.

Il presidente del Parlamento europeo, Sassoli,  sfila la spada per difendere questa mozione ridicola e antistorica: ‘Noi non vogliamo che tornino Paesi in cui le libertà fondamentali siano compromesse”, ha spiegato, “ricordiamoci che quarant’anni fa, a Praga, che è casa nostra, arrivavano i carri armati”. E ancora: “Ci sono stati nella storia del Novecento dei fenomeni che non hanno consentito a tante persone di godere delle libertà. Nei Paesi europei, in particolare. Ecco il riferimento a quella risoluzione‘.

Conclusione

In conclusione si possono abbattere monumenti, simboli, vie e piazze, rinnegare una qualsiasi ideologia non si può abbattere poichè è una libertà di pensiero personale che nessuno ha il diritto di alienare, la storia è un passato che non si deve cancellare con una mozione, la storia deve insegnare per combattere la violenza, la povertà, la diseguaglianza, l’egoismo e l’avidità, condannando gli armamenti e non solo quelli nucleari, la storia passata deve essere monito per un futuro dove ogni nazione deve avere libertà e democrazia.

Paragonare il comunismo al nazismo è gravemente riduttivo, non dimentichiamo i 22 milioni di soldati morti per combattere il nazismo, l’entrata dell’esercito russo in Auschwitz, cancellare dalla storia questi fatti reali è distorcere una realtà vissuta e sofferta dall’Armata Russa e forse, ripetendoci, si sottolinea che ogni Nazione ha i propri scheletri nell’armadio, nessuno escluso.