GRECIA: IN ATTESA DEL REFERENDUM UN PAESE SPACCATO IN META’

Un referendum sofferto quasi una gara per capire che chi vince sia il più forte o meno e i colpi bassi non sono nemmeno risparmiati, ma il premier greco Alexis Tsipras resiste nel suo intento con un braccio di ferro per dimostrare la fierezza e il coraggio del popolo greco nel dire ‘no’ ai ricatti imposti dai negoziatori internazionali, comunque un paese che vede il suo popolo spaccato in metà dal dualismo.

Il premier ha ancora una volta tentato un accordo rilanciando una richiesta ai creditori e lo ha fatto in tv, pubblicamente sotto gli occhi di tutti: un taglio del 20% del debito pubblico oltre una moratoria di 20 anni sul resto; una richiesta che troverebbe favorevole anche il Fondo Monetario Internazionale che è stato comunque pressato anche dal presidente degli States, Barack Obama, per evitare il default al popolo greco; il rischio per la Grecia comunque non è essere una seconda Argentina bisogna sottolineare il fatto che il Fondo Salva Stati davanti al debito non pagato di 1,6 miliardi ha preso una posizione ufficiale anche se ha deciso di aspettare e di ‘non richiedere’ un ‘pagamento immediato’.<br />

IN ATTESA DEL REFERENDUM
GRECIA

Ieri ci sono state manifestazioni nelle piazze del paese di una folla che sembra ancora non credere al baratro a cui va incontro il proprio paese e Tsipras è stato impegnato nelle dichiarazioni ufficiali rivolte ai creditori nella speranza di ritornare a trattare da lunedì; dall’altra parte della barricata il partito Potami spinge l’acceleratore attraverso le dichiarazioni di Stavros Theodorakis, indicato quale possibile premier di ampie vedute: ‘La rabbia non aiuta a prendere le giuste decisioni, La situazione è critica. Non esistono soluzioni magiche‘, e non a caso il governo ha sposato l’attenzione sui soggetti che sono a più rischio e cioè i pensionati, la cui delegazione è stata ricevuto dal ministro delle finanze Varoufakis, il quale ha assicurato che non vi saranno problemi lunedì agli sportelli bancari in quanto gli istituti dic redito riapriranno: ‘Sarà lo Stato a pagare le pensioni e gli stipendi alla fine del mese, perché dopodomani avremo un accordo, in un modo o nell’altro’.

Certamente chi non è per nulla soddisfatte sono le Borse che hanno perso tranne Wall Street, chiusa per la festa dell’Indipendenza, ma la piazza di Milano cede il 0,48%, Londra e Parigi lo 0,6%; si è conclusa la giornata frenetica dei greci davanti allo stadio Kallimarmaro con manifestazioni per i favorevole al ‘sì’ mentre i favorevoli del ‘no’ erano in piazza Syntagma in un maledetto dualismo che vede il paese spaccato in metà che si fronteggia tra il ‘sì’ e il ‘no’.!

Fonte: IlGiornale