Halloween e la ‘Contessa Dracula’

Halloween e la ‘Contessa Dracula’

Halloween e la ‘Contessa Dracula’. Una vicenda che ha ancora molti oscuri che nel corso dei secoli si è conquistata un vero e proprio alone di mistero e orrore. La vicenda della ‘Contessa Dracula’ potrebbe essere il primo storico caso di vampirismo al femminile.

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La protagonista di questa tetra e paurosa storia è Erzsébet Báthory. Nasce il 7 agosto del 1560 a Nyírbátor (un villaggio nel nord-est dell’attuale Ungheria), da una delle famiglie più antiche e potenti dell’epoca nella zona della Transilvania, infatti, era nipote del Principe di Transilvania, Stefano I Báthory mentre i suoi genitori, i Conti George e Anna Báthory vivevano nel loro Castello di Cachitice, nell’odierna Slovacchia.

La piccola Erzsébet ricevette un’educazione degna del suo alto lignaggio come ad esempio lo studio dell’ungherese, del latino e del tedesco, solo per citare lo studio delle lingue. Inoltre riceveva anche le migliori cure per una forma di epilessia, come accertato da numerosi studiosi. Una patologia di cui soffrivano anche altri membri della famiglia dei Báthory.

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Usanza dell’epoca, il matrimonio fu organizzato da padre e la scelta cadde su un lontano cugino – di 5 anni più grande – il Conte Ferenc Nádasdy. E così raggiunta la pubertà, Erzsébet Báthory si trasferì in Ungheria per vivere con la sua nuova famiglia. Un trasferimento che ebbe un colpo di scena, infatti, dopo essersi trasferita Erzsébet Báthory rimase incinta di un servo del castello che su ordine del suo futuro marito fu castrato e giustiziato mentre la futura sposa fu fatta partorire in gran segreto.  Nonostante questo tradimento, i due si sposarono nel 1575 – il Conte Ferenc Nádasdy non voleva perdere il potere e le ricchezze portate in dono dalla moglie – e lui rese il cognome della moglie. Secondo le notizie, la coppia ebbe quattro figli: Anna, Katharina, Ursula e Paul.

Il 4 gennaio del 1604, muore sul campo di battaglia il Conte Ferenc Nádasdy.

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Il sadismo di Erzsébet Báthory non era nuovo, e neppure il marito era uno stinco di santo, infatti, in alcune loro lettere private, i coniugi Báthory si scambiavano consigli su come torturare i propri servitori per mantenere ordine nel castello. Solo dopo la morte del marito, incominciarono a circolare voci su presunte pratiche di stregoneria da parte di Erzsébet Báthory. E che dietro alla sparizione di giovani donne ci fosse proprio la vedova inconsolabile e queste voci fecero in modo che si attivasse Mattia II e mandò a investigare György Thurzó.

Erzsébet Báthory fu arresta e richiusa nel suo castello. Non si sottopose a processo, grazie al alto lignaggio ma non i suoi più stretti collaboratori che dovettero testimoniare quanto accadeva all’interno di quelle mura.

Secondo i resoconti del processo, le giovani erano impiegate come cameriere oppure come dame di compagnia (in base allo stato di appartenenza sociale) ma poi erano segregate nel castello e sottoposte ad atroci torture e sofferenze.

Le giovani vittime erano percosse e frustate, con tenaglie, paletti e ferri incandescenti sino alla morte. Alla fine le ragazze erano seppellite nel parco e nelle segrete del castello.

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L’aspetto più inquietante della vicenda di Erzsébet Báthory è la sua sete di sangue e di bellezza eterna. La Báthory fu convinta – secondo la leggenda – da una strega del luogo che i bagni di sangue di giovani ragazze non l’avrebbero fatta mai invecchiare. Una seconda versione afferma che mentre frustava una giovane vittima, un po’ di sangue le sia andato in viso, lasciandolo liscio e giovane, secondo lei.

In fatto di vittime i numeri non sono certi, si parla di un minimo di 30 fino a più di 80, anche se molti affermano che le vittime siano 640.

Il destino dei collaboratori di Erzsébet Báthory fu la condanna a morte per stregoneria e assassinio. Le loro ceneri furono sparse. E la Contessa Erzsébet Báthory. Nonostante non subì un regolare processo, anche lei fu condannata e chiusa in una stanza del suo castello. Morirà il 21 agosto del 1614, diventando immortale.

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