Rosa Bianca contro il nazismo martirio dei fratelli Scholl il 18 febbraio 1943

Rosa Bianca contro il nazismo martirio dei fratelli Scholl il 18 febbraio 1943. È giusto ricordare anche protagonisti tedeschi che hanno duramente lottato fino alla morte contro il nazismo, è la storia dei componenti della Rosa Bianca un movimento di resistenza non violenta attraverso opuscoli distribuiti al popolo, in particolare i fratelli Scholl, Sophie e Hans, che hanno immolato la loro vita insime ai compagni per la verità, la tolleranza e la giustizia, ne commemoriamo la memoria PER NON DIMENTICARE MAI!

da Biografieonline: La Rosa Bianca è un movimento non violento di matrice cristiana che fece resistenza al Regime nazifascista di Adolf Hitler. A fondarlo, nel giugno del 1942, a Monaco di Baviera, furono i fratelli Hans Scholl e Sophie Scholl. Insieme a loro ci sono Christoph Probst, Alexander Schmorell, Will Graf e il professor Kurt Huber. I cinque giovani, poco più che ventenni, infatti, erano al tempo studenti dell’Università tedesca intitolata a Ludwig Maximilian.

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Il movimento della Rosa Bianca trae il suo simbolo da quello dei nobili perseguitati durante la Rivoluzione francese, di matrice aristocratica e antipopolare per una Francia democratica e federalista.

Il background intellettuale fa riferimento alle indicazioni etiche della Bibbia e di Sant’Agostino; fa riferimento inoltre agli orizzonti culturali degli scritti di Rilke, Aristotele e Goethe, Novalis e Schiller.

Quanto all’assetto ideologico, invece, la Rosa bianca si rifa alla tesi di “Quick born” o “Sorgente di vita” del sacerdote italiano Romano Guardini. Stesso filone a cui si legarono anche altri parroci cattolici come l’antifascista Franz Weiss.

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Guardini, in particolare, fornì anche ai componenti della Rosa Bianca la spinta morale di coniugare spiritualità con azione sociale e politica secondo quella che il presbitero e teologo nato a Verona definì “visione cristiana del mondo” o, in lingua tedesca, Christliche Weltanschauung. 

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Il movimento della Rosa Bianca ha profuso i temi di tolleranza e giustizia dal giugno del 1942 al febbraio del 1943. Lo ha fatto attraverso opuscoli distribuiti inizialmente fra gli studenti, poi fra i cittadini e poi, ancora, dalla Baviera fino a tutta la Germania. I volantini, che inneggiavano al risveglio delle coscienze e alla resistenza passiva al Regime hitleriano, in particolare, fanno il giro di Monaco e non solo fino al 18 febbraio del 1943.Il movimento della Rosa Bianca ha profuso i temi di tolleranza e giustizia dal giugno del 1942 al febbraio del 1943. Lo ha fatto attraverso opuscoli distribuiti inizialmente fra gli studenti, poi fra i cittadini e poi, ancora, dalla Baviera fino a tutta la Germania. I volantini, che inneggiavano al risveglio delle coscienze e alla resistenza passiva al Regime hitleriano, in particolare, fanno il giro di Monaco e non solo fino al 18 febbraio del 1943.

Quel giorno Sophie e il fratello Hans entrano all’università che frequentano e, pur non avendo ottenuto il permesso, lanciano dalle scale sull’atrio le 1500 copie del sesto opuscolo divulgativo. Questa azione suscita la reazione di un impiegato dell’ateneo che denuncia i ragazzi al Rettore. Questi, a sua volta, procede con la denuncia alla Polizia del Regime. Sophie e Hans vengono fermati e arrestati dalla Gestapo.

L’interrogatorio con annessa tortura dura per quattro giorni: mai i due fratelli Scholl negano le proprie ragioni, né vengono meno alle resistenza non violenta. Il 22 febbraio il Volksgerichshof, Tribunale del popolo del Regime, presieduto da Roland Freisler, li dichiara colpevoli e li condanna alla ghigliottina.

Di lì a breve tutti i membri della Rosa Bianca vengono processati, condannati e decapitati. A seguire, in particolare, amici e colleghi dei componenti del movimento subiscono, in totale, 15 condanne a morte e 38 carcerazioni.

Oggi la Rosa Bianca resta un simbolo della lotta contro la tirannia. A celebrare il martirio dei suoi giovani fondatori c’è la piazza antistante all’Università Ludwig Maximilian intitolata appunto ai fratelli Scholl, a Monaco di Baviera.

Nel 1986, inoltre, viene fondata l’associazione Rosa Bianca per celebrare la memoria e promuovere la conoscenza del movimento

Negli anni, infine, due film hanno raccontato sul grande schermo la vicenda della Rosa Bianca. Il primo è “La Rosa Bianca” (titolo originale Die Weiße Rose) di Michael Verhoeven che, nel 1982, viene distribuito nella Germania Ovest e con molta difficoltà altrove. Il secondo, invece, è “La Rosa bianca – Sophie Scholl” per la regia di Marc Rothemund del 2005.

Fonte: Biografieonline

Foto di Le foto che hanno segnato un’epoca