Pensioni minime rivalutate o no nel 2022?

Pensioni minime rivalutate o no nel 2022? Si rileva, dall’Osservatorio Inps, che in Italia ci sono oltre 5,3 milioni i pensionati che nel 2020 hanno avuto un reddito da pensione complessivo inferiore a 1.000 euro.

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Un dato che fa parecchio riflettere sulla situazione in Italia riguardante la pensione già in essere, che è aumentata dello 0,5% nel 2021, grazie la perequazione del costo vita nel 2021, per altro un aumento irrisorio.

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Sembra però che le cose cambino, ma come?

In pensionepertutti.it informa: ”l’aumento arriverà per tutti coloro che soddisfano i requisiti reddituali e anagrafico. Durante questo duemilaeventuno i trattamenti minimi hanno visto un aumento dello 0,5% rispetto al 2020.

Questo ha portato gli assegni a 515 euro, cifra ancora troppo bassa per vivere dignitosamente.

Proprio per questo, nel 2022 l’importo mensile aumenterà di altri 26 euro circa per tutti coloro che hanno tra i 60 e i 64 anni e di 83 euro al mese per i soggetti di età compresa tra 64 e 69 anni.” )Pensionepertutti)

Inoltre specifica: ‘‘Per raggiungere l’aumento massimo, da 515 a 651 euro, bisogna invece esser in pensione ed aver già compiuto i 70 anni, con reddito personale non superiore a 8.469,63 euro, o coniugale non superiore a 14.447,42 euro.

In questo caso, grazie al cosiddetto incremento al milione, gli importi  passeranno direttamente a 651,51 euro.”(Pensionepertutti).

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Una considerazione bisogna farla, questi aumenti sono veramente esigui in confronto a ciò che è stata aumentato e si parla di gas, luce, benzina, generi alimentari

e quant’altro, hanno stimato una certa cifra di aumento pro capite per famiglia intorno a 1300 euro annuo!

Un circolo vizioso che non ha mai fine, vediamo i rincari nei centri commerciali, nei negozi sotto casa, e i Parlamentari ci propinano, quasi fosse una grazia ricevuta, la storiella degli aumenti della pensione.

E’ evidente la presa in giro colossale quasi il popolo dei pensionati non fosse in grado di capire che è la solita chicca da ingoiare e continuare a sopravvivere come in effetti si fa.

Non conta nulla se il pensionato oggi è un pilastro,  un punto di riferimento per figli e nipoti che non avendo un posto sicuro, essendo disoccupati si rivolgono ai genitori, ai nonni per un sostegno economico.

E’ una delle tante vergogne dell’Italia, dove oggi il ricco è ancor più ricco e il povero ancor più povero e volendo sottolineare questa gravità ricordiamo che ci sono 5,6 milioni di esseri umani oltre la soglia della povertà!

Non si deve vivere di assistenzialismo, si deve vivere di lavoro! La solidarietà deve essere fatta in emergenze non deve essere una abitudine come oggi è!

I pensionati come possono lottare, combattere per avere giustizia e un assegno pensionistico che faccia vivere loro con dignità, hanno lavorato una vita intera, hanno dato alla società il loro contributo non solo in denaro ma anche con la forza di lavoro dei figli avuti e la società li ripaga in questo modo oltraggioso!

Fonte: Pensionepertutti.it

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Foto di Pavlofox da Pixabay