Charlie Watts, leggendario batterista dei Rolling Stones, ha dovuto momentaneamente ritirarsi per un intervento chirurgico. Verrà sostituito da Steve Jordan.
Rolling Stones senza Charlie.
Carlie watts, 80 anni compiuti lo scorso 2 giugno, è nato a Londra ed è il batterista dei Rolling Stones dal 1963.
Di formazione jazzistica, Charlie è uno dei segreti del groove dei Rolling Stones, tanto che la rivista Rolling Stone, nel 2016 lo ha posizionato al 12º posto nella lista dei 100 migliori batteristi di sempre.
Ho sentito tante sciocchezze sul suo conto, lui è un Rolling Stones, non può essere uno scarso tecnicamente, diciamo che grazie alla sua passione per il jazz, ha potuto supportare la band con una batteria essenziale, dove ha potuto esprimere al meglio il suo genio.
Watts si è dovuto sottoporre ad un intervento di routine, ma i dottori gli hanno chiesto di mettersi a riposo, in modo da tornare in grande forma per il tour dei 60 anni della band che si svolgerà nel 2022.
Charlie Watts, sempre molto ironico ha commentato così il suo momentaneo ritiro : Per una volta sono andato fuori tempo. Sto lavorando duramente per tornare completamente in forma, ma oggi su consiglio degli esperti ho accettato il fatto che questo richiederà un po’ di tempo.
I Rolling Stones torneranno a calcare i palchi americani a partire dal prossimo 26 settembre a St. Louis, riprendendo il tour che avevano interrotto a causa della pandemia.
Proprio il portavoce di Charlie, ha spiegato che è stato il batterista a chiedere alla band di non aspettarlo, perchè i fans hanno dovuto aspettare tutto questo tempo e non sarebbe giusto farli attendere oltre, così Watts ha chiesto all’ amico Steve Jordan di sostituirlo.
Steve Jordan, che ha 64 anni, è una vecchia conoscenza di Keith Richards, in quanto era stato il batterista degli X-pensive Winos.
Jordan ha collaborato e suonato con artisti come Buddy Guy, Eric Clapton, John Mayer, Neil Young, Robben Ford, Bruce Springsteen, ma sopratutto è stato il drummer dei Blues Brothers e del David Letterman Show.
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